
AlfaMusic
presenta

The Octave Tunes
Il nuovo Album di
Carol Sudhalter
CAROL SUDHALTER Tenor Sax, Baritone Sax & Flute
CARLO M. BARILE & JOE VINCENT TRANCHINA Piano
VITO DI MODUGNO Hammond Organ
ANTONIO CERVELLINO Bass
KAORI YAMADA & ROBERTO PISTOLESI Drums
MARTI MABIN & ELENA CAMERIN Vocal
CHARLIE FRANKLIN Trumpet
BOBBY VITERI Percussion
NUM. CAT: AFPCD122 - BAR CODE. 8032050010014
Carol Sudhalter ha voluto raccogliere in questo nuovo Album un gruppo di canzoni
poco eseguite: alcune sono suoi brani favoriti, tutti collegati da un elemento curioso:
iniziano sull'intervallo di ottava. Sudhalter mostra grande rispetto - così come
faceva suo fratello, lo scomparso trombettista Richard Sudhalter- per le intenzioni
del compositore. Mi piace lo
spirito generoso e non competitivo che ha verso i suoi colleghi con i quali ha registrato.
Gli ascoltatori di questo album non solo potranno farsi un'ottima idea dei pregi
di Carol Sudhalter come musicista, ma potranno conoscere anche Vito Di Modugno,
che si mostra partner eccellente suonando l'organo Hammond B3 su brani come il suo
originale "Pancake Blues" e su "Daydream" di Ellington, ed avranno occasione di
godere la voce della cantante Marti Mabin (cui stile vocale Sudhalter trova unico
e
straordinario) su numeri come "Crazy He Calls Me" (una delle preferite di Billie
Holiday) e "You Go to My Head."
"Quisiera Ser," cantato da Elena Camerin è un altro esempio di come Sudhalter sappia
farsi da parte, in modo che la poco conosciuta ed eccellente canzone sia "ben servita"
al pubblico.Su altre tracce la sassofonista dà spazio a un giovane talento, l'esordiente
pianista Carlo Barile (solo diciottenne all'epoca di queste registrazioni). Il suo
contributo, "Cheesbuerger blue" è un blues originale, intelligente e bizzarro. Indubbiamente
Sudhalter, è oggi musicista veterana che sa trasmettere il suono della tradizione
ai giovani artisti così come lei stessa ha saputo fare tesoro dell'insegnamento
e delle sonorità dei saggi musicisti della generazione che l'hanno preceduta. Ebbe
infatti la saggezza di cercare maestri del passato come Eddie Barefield (con Eddie
Moten e Cab Calloway) e Big Nick Nicolas (con Tiny Bradshaw e Dizzy Gillespie):
Sudhalter ha colto molto seriamente i loro insegnamenti, e può oggi raccontare ciò
che Eddie Barfield le aveva raccomandato a proposito della respirazione e ciò
che Big Nick Nicholas le spiegava sul modo di suonare liricamente (lui insisteva
sull'importanza di conoscere le parole della canzone da interpretare.) Ma la prima
fonte di ispirazione per Carol è stata suo padre, Al Sudhalter, un eccezionale alto-sassofonista
dal timbro puro e raffinato. Insieme a lei, nel suo
appartamento nel quartiere Astoria di NY, abbiamo potuto ascoltare una serie di
registrazioni trasmesse dalla radio negli anni '30; quando Carol era giovane, il
suono di Al era talmente perfetto da intimidirla, in un certo senso. Carol, infatti
ha iniziato a suonare il sassofono da professionista solo dopo la morte
del padre. In seguito ha trovato la libertà di esprimersi con il sax ma preferendo
il tenore e il baritono. Per quanto riguarda il flauto, ha viaggiato fino in Italia
per studiare con un flautista italiano che ammirava particolarmente, Bruno Martinotti.
Oggi l'Italia è un paese in cui Carol si esibisce spesso ed è per lei quasi una
seconda casa.
Chip Deffaa
Per ascoltare degli estratti dell'Album: http://www.believedigital.com/albums/85247,the-octave-tunes.html
Il Cd è presente nella sezione ALFAPROJECTS del catalogo Alfamusic
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