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Luca dell’Anna presenta in trio il 4° album “Tactile” prodotto da Stefano Amerio

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Esce l’8 novembre il nuovo e quarto album del pianista e compositore Luca dell’Anna Tactile: un progetto che nasce dalla ricerca di una dimensione sonora percepibile non solo attraverso l’udito, ma con una vera e propria sensazione di fisicità. Uno “stato tattile” della musica, come se potesse essere davvero toccata. Le tracce di questo disco sono state ispirate anche dagli stati di concentrazione che si raggiungono con lo yoga e con la pratica della meditazione Vipassana, nonché dalle suggestioni che provengono dall’universo creativo di David Lynch.

Perfetti compagni di viaggio per questo importante lavoro discografico, due eccellenti strumentisti: il bassista Alessandro Fedrigo e il batterista Luca Colussi. A coronare la realizzazione dell’album, la produzione firmata dal pluripremiato Stefano Amerio, uno dei migliori sound engineer a livello internazionale (ECM, Universal, Sony, Cam Jazz).
Pubblicato dalla Artesuono Records, etichetta discografica dello stesso Amerio (distr. IRD), l’album è ora disponibile su tutte le principali piattaforme digitali, nei migliori store di musica, e sul sito di Luca Dell’Anna al link https://www.lucadellanna.net/tactile.

Luca Dell’Anna © Roberto Cifarelli

Tactile è presentato in prima assoluta con un tour in Giappone che sta toccando diverse città come Osaka, Kobe, Hiroshima e Yamaguchi, ospitando sul palco il sassofonista Ryoma Mano. In Giappone, il disco è distribuito da Diskunion Japan. L’organizzazione del tour è sostenuta dal bando Jazz IT Abroad, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e gestito da SIAE.

Le 11 tracce del disco sono tutte composizioni originali di Luca Dell’Anna tranne The Horseman and The Tree basato su un’aria de Il ritorno d’Ulisse in Patria di Monteverdi, la cover di Playing For Time di Peter Gabriel dal suo ultimo album “I/O” e Merci Bon Dieu di Frantz Casseus, resa famosa da Harry Belafonte.

Luca dell’Anna: “Tactile è stato come una chiamata per me. È nato da uno di quegli eventi apparentemente casuali come l’incontro con Luca Colussi e Alessandro Fedrigo, che improvvisamente fanno ‘click’. L’incontro con Stefano Amerio e il suo supporto al progetto sono stati per me la prova definitiva che questa strada andava percorsa fino in fondo: la sua produzione ha suggellato il progetto nella migliore forma che potessi immaginare. Lo stesso è stato per la composizione dei brani: un lavoro di scelta fra le idee dove il peso e la coerenza con l’energia del progetto si è manifestata in modo evidente, quasi fisico, tattile.” 

Pianista e compositore di talento, Luca dell’Anna ha collaborato con alcuni tra i più importanti nomi del panorama musicale internazionale e italiano, affermandosi come un musicista versatile e innovativo. Ha fatto tournée in molti Paesi inclusi Etiopia, Giappone, Cina, Canada, esibendosi in festival in tutto il mondo.
Prima di Tactile ha pubblicato tre album come leader: Mana, Symbiont (fra i migliori album del 2015 secondo la rivista The Jazz Critique Magazine) e Human See, Human Do (fra i migliori album dell’anno secondo la rivista JAZZIT). Ha all’attivo numerose collaborazioni come sideman, fra cui quelle con Adam Rapa, Mike Stern, Paul Wertico, Walter Calloni, Ares Tavolazzi, Steve Bernstein, Makaya McCraven, Dave Douglas, Sheila Jordan, Israel Varela, Jorge Pardo.

Una panoramica sui brani di Tactile
Wormhole: Ispirato al concetto di wormhole, o “ponte di Einstein-Rosen”, una sorta di tunnel spazio-temporale che collega due punti distanti nell’universo, il brano ha una sorta di traino costante che congiunge e fa coesistere due quadri musicali, oscillando senza soluzione di continuità fra il 4 ed il 5.
Is it morning yet?: Una domanda ricorrente posta dalla figlia di Luca Dell’Anna “Papà, è già mattina?”, ispira questo brano che evoca il mondo immaginifico dei bambini. E in quel tempo sospeso che non è più sonno e non è ancora veglia si immaginano storie, suoni, creature, cavalieri e draghi. La narrazione del brano è pungente e avventurosa, e allo stesso tempo sospesa in una non-risoluzione costantemente in evoluzione.
The Horseman and the Tree: Basato su un’aria de Il ritorno di Ulisse in Patria di Monteverdi, il brano rende omaggio al padre scomparso di Luca, membro dei Cavalieri del S.Sepolcro.  L’albero è il ricordo di una conversazione astratta e strana durante la quale parlarono della saggezza e dell’anima degli alberi, del loro modo di vivere semplicemente prendendo l’energia dell’universo e rimanendo immersi nel momento, in un certo senso quindi una forma di vita più illuminata di noi esseri umani.
Now è un richiamo personale al momento, alla concentrazione e alla determinazione dello sviluppo compositivo. Il brano è fatto di stanze ed episodi, ciascuno dei quali marchia un momento del processo di scrittura nel quale ogni singola cellula ha passato il vaglio rapidamente ed è stata giustapposta alla successiva senza tentennamento. La sezione centrale gioca con triadi ricavate dalla scala ottofonica su un tempo in 11, mentre l’ostinato ha matrice dichiaratamente rock. Vi si ritrovano Medio Oriente, i Balcani, i Bad Plus e i Police.
Elegguà: Omaggio al dio dei crocicchi e delle scelte della religione Yoruba, Elegguà, questo pezzo ripercorre sensazioni di maestà e ambiguità, inquietudine, paura, energia e sgambetti.
Playing for Time: cover dell’omonimo brano di Peter Gabriel, questo brano è un altro esempio di melodia che ha letteralmente “toccato” le orecchie di Luca Dell’Anna.
Tactile: la title track del disco nasce dal rintocco del campanile di S. Biagio di Matera, che ha “toccato” l’attenzione e le emozioni di Luca Dell’Anna, il quale lo ha voluto registrare conscio che sarebbe divenuta la prima cellula melodica del nuovo album.
System Thaw: Commissionato da Michele Francesconi per la sua suite Seasons di prossima uscita, il brano rappresenta il risveglio primaverile del proprio Sistema-Corpo-Spirito ed alla rimessa in circolo dell’Energia, che ogni anno torna e si rinnova attraverso un ciclicità che è al di sopra della nostra comprensione e del nostro controllo
Merci Bon Dieu dalla “Suite Haitienne” di Frantz Casseus è stato inciso e reso famoso da Harry Belafonte. Il testo è una preghiera di gratitudine in Creolo Haitiano per l’abbondanza della natura.
Peripheral Attention è quel canale secondario di attenzione che rimane vivo mentre si sta facendo altro, alla cui porta si presentano melodie (come quella di Monteverdi o Peter Gabriel), idee compositive, intuizioni. Il brano lo rappresenta come un magma che trova momenti di ordine in una fluidità coerente.
Rite: Il brano più pittorico e cinematografico, ispirato alle celebrazioni antiche di paese. Una musica che racchiude vitalità e tradizione, con un nucleo di energia pulsante, quasi aggressiva.

CONTATTI
www.lucadellanna.net
Per ascoltare l’album: https://tag.lnk.to/_Tactile_
Ufficio stampa: Fiorenza Gherardi De Candei tel. +39.328.1743236 e-mail info@fiorenzagherardi.com
Label: https://www.artesuono.it/pre_label.aspx