Anthony Jackson, pioniere del basso elettrico, si è spento il 19 ottobre 2025 all’età di 73 anni, lasciando un’eredità indelebile nella musica jazz, pop e fusion.
Nato a New York il 23 giugno 1952, Jackson si avvicina alla musica da bambino, iniziando con il pianoforte e la chitarra, ma trovando la sua voce definitiva nel basso elettrico, ispirato soprattutto da James Jamerson della Motown. È riconosciuto come uno degli artefici del moderno basso a sei corde, chiamato da lui stesso “electric contrabass guitar”. La sua carriera è stata segnata da una prolifica attività come session man: ha partecipato a più di 3.000 sessioni di registrazione e collaborato con artisti come Chaka Khan, Diana Ross, Madonna, Roberta Flack, Steely Dan (“Gaucho”, 1980), Paul Simon, Joe Jackson e Al Di Meola (“Elegant Gypsy”, 1977), Michale Camilo, Dannis Chamber, Dave Weckl, Quincy Jones, Mike Stern, Wayne Krantz, e altri, risultando sempre un innovatore nel suono e nella ritmica di ogni performance indipendentemente dal genere musicale.
Nel corso della sua carriera ha ricevuto riconoscimenti come il Lifetime Achievement Award da Bass Player magazine e ha inciso album memorabili anche con la pianista giapponese Hiromi e il bassista/compositore greco Yiorgos Fakanas (con cui nel 2010 pubblica “Interspirit” come co-leader).
La sua principale peculiarità non era nel virtuosismo fine a se stesso ma nella continua ricerca precisa di come un elemento musicale potesse contribuire ad un risultato migliore nella sua interezza. I suoi contributi era quindi così determinanti da avergli permesso di attraversare jazz, fusion, R&B, pop, sempre con grande chiarezza espressiva e millimetrico rigore ritmico.
Jackson ha affrontato importanti difficoltà di salute negli ultimi anni, tra cui il Morbo di Parkinson e alcune serie di ictus, che hanno inciso sulle sue esibizioni live e portato al ritiro dalle scene mondiali. Nonostante questo, la comunità musicale gli ha reso omaggio con un grande evento celebrativo nel febbraio 2025, a Brooklyn, dove amici e colleghi come Al Di Meola, Stanley Clarke e Victor Wooten hanno dedicato performance e tributi commossi.
La scomparsa di Anthony Jackson lascia un vuoto difficile da colmare: il suo suono, la precisione tecnica e lo stile sono considerati ineguagliabili. La sua musica, come ha scritto Al Di Meola, risuonerà per sempre.







