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Giancarlo Nino Locatelli (Tilietulum)

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We Insist! 2024

  1. Tilietulum Prima Pars I
  2. Tilietulum Prima Pars II
  3. Tilietulum Prima Pars III
  4. Tilietulum Secunda Pars
  5. Tilietulum Tertia Pars
  6. Tilietulum Quarta Pars
  7. Tilietulum Quinta Pars
  8. Tilietulum Sexta Pars
  9. Tilietulum Septima Pars
  10. Tilietulum Octava Pars
  11. Tilietulum Nona Pars
  12. Tilietulum Decima Pars
  13. Tilietulum Undecima Pars
  14. Tilietulum Peroratio

Giancarlo Nino Locatelli: Clarinetto Contralto, Campanacci, Voce, Movimenti

A sei anni di distanza dall’uscita di “Situations”, album in solo dedicato alla musica di Steve Lacy, Giancarlo Nino Locatelli torna ad incidere in solitudine “Tilietulum”, titolo che documenta una performance svoltasi all’Area Sismica di Forlì alla fine di novembre del 2023. Il musicista lombardo, nell’occasione, imbraccia il clarinetto contralto, oltre a muovere e a far suonare i campanacci, appesi al collo durante l’esibizione. Si tratta di un flusso musicale unico, suddiviso per comodità di ascolto in quattordici tracce, della durata di poco meno di trentatre minuti, provvisto di una sua logica, di un senso compiuto, anche se si dipana seguendo le intuizioni estemporanee del protagonista dell’incisione. Locatelli, in questo caso, trae ispirazione dagli spostamenti delle mandrie di mucche al pascolo nella Val Taleggio, a lui familiare, rimarcando, in questo modo, la forte tensione identitaria della sua musica, legata al territorio ed alla memoria, perciò ecologica ed allo stesso tempo impregnata di suggestioni ancestrali.

Dal clarinetto fuoriescono note spezzate, aggrovigliate,  plurime, oppure soffi, squittii, suoni regolari ed irregolari. Non siamo in presenza, però, di un campionario assortito di rumorismi sterili, all’interno di un discorso faticoso ed inconcludente. La proposta, come detto, utilizza determinate sonorità, ortodosse o meno, proprio per realizzare un insieme coerente e consequenziale.

I concerti in solo sono indubbiamente insidiosi e pieni di incognite. Locatelli affronta il compito con la giusta concentrazione lasciandosi guidare dagli spunti che gli arrivano nell’istante stesso in cui li produce. Da lì prende le mosse Il performer per allargare il percorso o deviare la rotta, sempre guidato dalla necessità di offrire una ragione esteticamente valida al processo creativo, congruente con le sue necessità compositive/improvvisative. E si arriva in fondo all’album con la convinzione di aver sentito una musica non sostenuta da un’idea melodica precisa, dove il ritmo è più implicito che esplicito, ma di sicuro interesse. “Tilietulum” (letteralmente piccolo tiglieto), infatti, rappresenta bene quello che Locatelli vuole raccontarci o raccontarsi. Anche se il linguaggio sembra di difficile decodifica, basta prestare la giusta attenzione per entrare dentro a questo mondo di legni e di metalli, dove il soffio ed il movimento  disegnano traiettorie sghembe, spiraliformi, e restarne certamente appagati.