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Pablo Montagne, Andrea Gallo, Pierluigi Villani PAP (Tranchant)

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2024, Verve

  1. Gateau au Chocolat (P. Montagne)
  2. Little Box (P. Montagne)
  3. Intro Pop-up (P. Montagne)
  4. Pop-up (P. Montagne)
  5. Page n.19 (P. Montagne)
  6. Nord-Ovest (P. Montagne)
  7. Sospeso (P. Montagne)
  8. Calma Apparente (P. Montagne)
  9. Fall (P. Montagne)

Pablo Montagne: Chitarra
Andrea Gallo: Basso elettrico
Pierluigi Villani: Batteria

L’album “Tranchant” si apre con un insieme di brani che mettono subito in luce l’intensa dinamica tra i membri del trio. Montagne, Gallo e Villani si alternano con naturalezza nei ruoli principali, senza mai cadere nelle convenzioni del jazz tradizionale. Brani come “Gateau Au Chocolat” e “Little Box” mostrano un approccio accordale alla chitarra, con il basso che funge da secondo strumento melodico e la batteria che introduce variazioni ritmiche inaspettate ma decisamente adeguate. L’assenza di schemi rigidi permette al trio di esplorare composizioni lineari e aperte, dove l’interplay è al centro dell’attenzione​.

Nella parte centrale dell’album, con tracce come “Drip” e “Pop-Up”, il trio continua a giocare con strutture non convenzionali. Villani utilizza la batteria per creare texture complesse piuttosto che limitarsi a stabilire il ritmo, mentre la chitarra di Montagne esplora linee melodiche più verticali e frammentate. Il basso di Gallo si intreccia abilmente con gli altri strumenti, fungendo sia da elemento armonico che da forza motrice, rendendo difficile distinguere tra accompagnamento e melodia. Questa sovrapposizione di funzioni genera un suono unico e coerente, che rivela proprio il forte legame musicale tra i tre​.

Verso la conclusione dell’album, brani come “Calma Apparente” e “Fall” sintetizzano l’essenza dell’intero progetto. Il trio dimostra una notevole capacità di passare da momenti di quiete a esplosioni di energia, mantenendo sempre una perfetta coesione sonora. Le composizioni, pur essendo complesse, mantengono una fluidità naturale che testimonia la grande esperienza dei musicisti. Il risultato è un album che unisce complessità e accessibilità, un’esperienza d’ascolto unitaria e ben strutturata. Ogni brano contribuisce a costruire un mosaico sonoro in cui la tecnica strumentale si fonde con l’improvvisazione creativa, offrendo all’ascoltatore un viaggio sonoro coinvolgente e ricco di sfumature​.