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John Taylor, Norma Winstone e Jan Garbarek, le novità della ECM

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Azimuth

John Taylor: piano, synthesizer; Norma Winstone: voice; Kenny Wheeler: trumpet, flugelhorn

Azimuth, il trio composto dal pianista John Taylor, dal trombettista Kenny Wheeler e dalla cantante Norma Winstone, sembrava già un ensemble a tutti gli effetti quando questo primo album del gruppo fu pubblicato nel 1977. Espandendosi e vagando oltre lo spettro a cui il genere del jazz vocale era solitamente limitato, gli Azimuth dimostrarono fin dall’inizio uno spirito progressista. All’uscita del debutto, Melody Maker osservò che “questo album potrebbe (…) essere il primo segno dell’evoluzione di [John Taylor] in un compositore veramente importante: dietro la sua leggiadra bellezza fluente si nasconde uno spirito di indagine che sicuramente porterà lontano”.

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Jan Garbarek Quartet
Afric Pepperbird

Jan Garbarek: Tenor Saxophone, Bass Saxophone, Clarinet, Flutes, Percussion; Terje Rypdal: Guitar, Bugle; Arild Andersen: Bass, African Thumb Piano, Xylophone; Jon Christensen: percussion

Registrato a Oslo nel settembre 1970, Afric Pepperbird fu pubblicato il giorno di Capodanno del 1971. Mezzo secolo dopo trasmette ancora la freschezza e l’eccitazione delle scoperte in corso. L’album segna l’arrivo di quattro improvvisatori norvegesi – Jan Garbarek, Terje Rypdal, Arild Andersen e Jon Christensen – alla neonata etichetta ECM. Fu l’inizio di un sodalizio che durò tutta la vita con ciascuno di questi musicisti la cui influenza si sarebbe presto estesa ben oltre i confini della loro patria. In Afric Pepperbird, nei passaggi estesi di Christensen e Andersen è spesso Rypdal a tenere efficacemente il centro con accordi tesi. Qui tutti ruggiscono, con Garbarek che si addentra nel suo vocabolario free jazz. “Garbarek deve essere ascoltato”, ha scritto il recensore Joe Klee su DownBeat. “Azzarderei che dai tempi di Django Reinhardt non c’è stato un musicista jazz europeo così originale e lungimirante come questo giovane norvegese”.

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Jan Garbarek
Luminessence
Keith Jarrett

Jan Garbarek: Tenor Saxophone, Soprano Saxophone; Strings of Suedfunk Symphony Orchestra Stuttgart Orchestra; Mladen Gutesha: Conductor

Misterioso, drammatico e seducente, Luminessence, registrato nel 1974, subito dopo il vibrante album Belonging, nasce nel periodo di punta del sodalizio creativo tra Keith Jarrett e Jan Garbarek. Qui Jarrett crea scintillanti cornici orchestrali per spronare Garbarek ad alcune delle sue esecuzioni più concentrate, appassionate ed espressive. “Le melodie scritte da Jarrett sembrano improvvisazioni di Garbarek, tanto è grande il rapporto tra i due uomini”, ha scritto Ian Carr nella sua biografia di Keith Jarrett, mentre DownBeat, in una recensione a 5 stelle, ha osservato che “scandagliando in profondità il suo personale cosmo musicale, Jarrett ha riportato alla luce un risultato singolare che promette di diventare una pietra miliare nel panorama musicale degli anni ’70”. Prodotto da Manfred Eicher, l’album che dà il nome all’edizione audiofila Luminessence è arricchito da nuove note di copertina che forniscono un contesto storico.

Marie Cecile Ferre’