Bruno Biriaco/ Saxes Machine
Nouami 50 th
(Alfa music 2025)
- Nowami
- Swam
- The Fly of Belphegor
- Miss Laura
- I can’t get started
- Giant step
- Hello
- Sweet cookies
Tracks 1/6
Baldo Maestri: sassofono soprano e alto
Gianni Oddi: sassofono contralto
Sal Genovese, Giuseppe Carrieri: sassofono tenote
Carlo Metallo: Sassofono baritono
Franco D’Andrea: pianoforte
Giovanni Tommaso: contrabbasso
Bruno Biriaco: direzione, arrangiamenti, batteria
Track 7/8
Gianni Oddi : sassofono soprano e alto
Filippo Palelrmini: sassofono contralto
Gianni Savelli: sassofono tenlore
Massimiliano Filosi: sassofono tenore
Marco Guidolotti: sassofono baritono
Ettore Carucci: piano elettrico
Massimo Moriconi: basso elettrico
Bruno Biriaco: direzione, arrangiamenti, batteria
Spirale 50th
(Alfamusic 2025)
- Allora e oggi
- Origine
- Song for a special Lady
- DaFirstly boogie
- TRPM
- Why War?
- Daje
Giancarlo Maurino:sassofoni
Claudio Cesar Corvini:tromba e flicorno
Michele Ascolese:chitarre
Roberto Rocchetti:piano e sintetizzatori
Peppe Caporello:contrabbasso
Giampaolo Ascolese:batteria, marimba e percussioni
I“Saxes Machines” si sono costituiti nel 1977 e nel 1978 hanno registrato il loro primo disco, “Nouami”, ora restaurato e pubblicato dall’etichetta “Alfamusic” con lo stesso titolo a cui è stato associato un “50 th”, per sottolineare la continuità fra passato e presente della mini big band. Mini perché è provvista di un organico limitato, non per altro motivo, legato al valore, insomma. A sei brani originali dell’album si sono aggiunti, però, due pezzi incisi recentemente dall’ultima versione dello storico gruppo, con solo due elementi presenti, rispetto al 78, Oddi e Biriaco. Alla fine degli anni settanta risale lo scioglimento del “Perigeo”, infatti, e il batterista decide, subito dopo, di cambiare rotta, fondando un ottetto di competenti musicisti, fra i migliori in circolazione nel circuito romano. La sezione dei sax è quella dell’orchestra Rai di Roma e la sezione ritmica è di gran lusso, composta, oltre che dal band leader, da D’Andrea e Giovanni Tommaso. I 3/5 del Perigeo si trovano ancora insieme per una nuova avventura artistica, cioè…
La musica del cd, a distanza di quasi cinquant’anni, non ha perso smalto e consistenza, anzi. Si apprezzano, in particolare, le bordate dei fiati all’unisono, ad enunciare i temi o a sollecitare le armonie, su cui si dipartono luccicanti assoli, in cui, a turno, si mettono in mostra i sassofonisti con interventi energici e penetranti. D’Andrea, da parte sua, abbandonate le tastiere elettriche, esplorate nel Perigeo, si prende spazio per soli al pianoforte concisi, ma oltremodo efficaci. Tommaso e Biriaco lavorano di concerto e spingono a tavoletta sull’acceleratore, ritmicamente, quando c’è da trainare l’ensemble, o accompagnano in maniera pacata e avvincente, nelle ballads. Non sfigurano, poi, al confronto, le due bonus track incise dai nuovi “Saxes machines”, anche se, nelle tracce originali si avverte il peso, alle spalle, di un qualcosa che fa parte della storia del jazz italiano, a pieno titolo.
Qualche anno prima, sempre a Roma, aveva cominciato a farsi conoscere il quintetto “Spirale”, che aveva Mario Schiano come patron, o mentore. Il gruppo era formato da musicisti che, negli anni, si sono distinti, non solo in ambito jazzistico, ma pure a fianco dei cantautori, nella musica da film e in altri contesti.
Il Cd “Spirale 50 th” non è, però, la riedizione di un album uscito negli anni settanta, come “Nouami”. È un disco registrato recentemente, nel 2023, da un sestetto composto da quattro “Spiralidi” della prima ora, più Claudio Corvini alla tromba al posto di Gaetano Delfini, e l’aggregazione di Roberto Rocchetti a piano e sintetizzatori. Nel disco ci sono pezzi nuovi e altri non inediti. La musica del cd risente delle influenze del sound di “Weather Report” e del Miles Davis elettrico, in voga all’epoca, pur tentando una via nostrana alla “fusion”, con una cantabilità diffusa nelle melodie dei brani, facendo la tara a questa annotazione, si intende, che fungono da vettore alle improvvisazioni di solisti ferrati e incisivi. Maurino, i due Ascolese e Caporello dimostrano di non aver perso brillantezza e vivacità nel tempo. Suonano, ancora, con vigore e verve rimarchevoli, in effetti. Claudio Corvini è un valore aggiunto, con il suono di una tromba propositiva e scintillante.
Questi due dischi testimoniano, infine, che, negli anni settanta, si viveva un periodo di fermenti creativi, un po’ dappertutto, a Roma specialmente. La riedizione di “Nouami” ci permette di riascoltare, in tal modo, una serie di solchi dove la polvere non si è affatto depositata. E la storia ( dei Saxes machines”) non si interrompe…
Dall’altra parte “Spirale 50th” attesta la volontà di un gruppo longevo di proseguire un discorso guardando avanti, con il propellente di tutto quanto sta dietro, di quello, cioè, realizzato all’interno di un lungo e articolato percorso ricco di soddisfazioni.








