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Oltremente Jazz 2021

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Ragusa Ibla 10-12 settembre 2021
Direzione artistica di Alessandro Nobile

Ben distante dalla devastante logica dei cosiddetti “grandi eventi”, il piccolo festival ibleo resiste anche in tempi duri come questi, proponendo tre serate all’insegna della qualità e della ricerca. Il tema conduttore quest’anno era il pianoforte, e prevedeva quattro distinte formazioni: un solo, un duo, un trio e un ensemble. Una pioggia inopportuna ha fatto cancellare il concerto previsto per sabato 11, quello del duo fra Mirko Signorile e Marco Messina, “Banaba“.

I concerti per pianoforte solo di Livio Minafra fanno riferimento ai suoi dischi «La fiamma e il cristallo» e «La dolcezza del grido», rispettivamente del 2003 e del 2008, ma soprattutto al suo disco doppio del 2016«Sole Luna». In questo ultimo Minafra (famiglia di noti musicisti, formazione classica, nutrita discografia a suo nome, collaborazioni prestigiose, docenze in diversi conservatori) ha concentrato alcuni dei suoi mondi musicali, a tratti drammatici ma spesso anche gioiosi e giocosi, come testimoniato dai pupazzetti che sparge sul pianoforte e sul palco. Nel suo concerto utilizza anche un piccolo xilofono giocattolo, una melodica, e soprattutto una loop station, con la quale duplica, replica e rinforza il suo messaggio artistico, arricchito a tratti dall’utilizzo del fischio e della voce, di oggetti comuni come sacchetti di plastica utilizzati a fini percussivi. Così si sono ascoltati, tra gli altri, Passi, la drammatica Sarajevo, la delicatissima e “liquida” “Cum grano Salis” dedicata al grande musicista sardo, in una performance vivissima, diversificata, che ha lasciato il segno perché coniugava felicemente tecnica di grande livello, messaggio e creatività.

Il “Fragile Trio“, guidato da Alessandro Nobile al contrabbasso, lo vedeva al fianco di Luciano Troja al pianoforte e Francesco Cusa alla batteria. Insieme hanno eseguito, in un breve set, alcune composizioni di Nobile, anticipate e seguite da due brani di Thelonious Monk e Charles Mingus. Le composizioni originali consistevano solo in alcune linee melodiche e linee di basso, che il pianista ha creativamente armonizzato durante questa prima esecuzione, mentre Cusa ha fornito un’ossatura ritmica di notevole qualità. Un trio che meriterebbe spazio discografico e concertistico, per la grande dimestichezza con un’idea di improvvisazione creativa di particolare gradevolezza, fruibile e ricca di contenuti. Un esempio di quanto il panorama jazzistico siciliano sia ricco di talenti anche fuori dall’area mainstream.

Oltroceano” era il titolo del set affidato al Pannonica Jazz Workshop. Realtà messinese esistente da un ventennio, curata da Luciano Troja e Filippo Bonaccorso, il laboratorio ha la caratteristica di affiancare musicisti dall’esperienza jazzistica a musicisti di estrazione classica, in una feconda abolizione di inutili barriere. Da anni impegnato a studiare l’opera di musicisti statunitensi a cavallo tra musica classica e jazz, a Ibla il corposo ensemble, che ospitava il chitarrista calabrese Giancarlo Mazzù, ha eseguito, dopo l’omaggio a Monk con Pannonica, musiche di Billy Strayhorn (IsfahanDay DreamLush Life), Earl Zindars (Lullaby for Helene e How My Heart Sings) e Leonard Bernstein (MariaTonightAmerica). Organico inusuale, diretto da Troja, che al fianco di strumenti tipici del jazz (pianoforte, basso, chitarre, batterie, sassofoni e clarinetti) vedeva anche arpa e fagotto. Gli arrangiamenti dovuti a Troja erano preceduti da brevi improvvisazioni collettive; felice la scelta dei brani e interessante l’ensemble dal quale traspariva un percepibile entusiasmo e passione, che ha ampiamente soddisfatto il vasto uditorio. Una menzione particolare per gli assolo di Mazzù, sorprendenti per tecnica e ispirazione. Da ricordare anche che alcuni anni addietro Troja ha dedicato alle composizioni di Zindars, un artista molto amato da Bill Evans, un album davvero speciale in piano solo, «At Home With Zindars».

In sostituzione del concerto cancellato, Oltremente ha proposto, presso la Sala Falcone e Borsellino, un concerto del FCDuo, duo inedito composto da Francesco Cusa (batteria) e Tonino Miano (pianoforte e tastiere). Cusa ha presentato alcune composizioni del suo disco doppio “The Uncle (Giano bifronte)”, dedicato a Gianni Lenoci, sul quale suonava lo stesso pianista prematuramente scomparso. Se ben note sono le qualità di Cusa, giova ricordare che il sorprendente pianista e tastierista Miano, siciliano per un trentennio vissuto a New York ma oggi di base a Catania, vanta un curriculum musicale e di studi non comune, come si è potuto riscontrare nella superlativa prestazione iblea, nella quale ha eseguito le non semplici partiture di Cusa con estrema perizia, sfruttando le potenzialità del synth, spesso usato insieme al pianoforte, creando timbri particolari e coinvolgenti. Swing potente, titoli dei brani fortemente ironici (o autoironici, che è ancora meglio), per un duo che ci auguriamo di riascoltare presto.